Il Decreto Legge 90/2014 ha introdotto significative modifiche al sistema di trattenimento in servizio, limitando fortemente le possibilità per i dipendenti di rimanere in carica oltre l’età pensionabile. Tuttavia, persiste un’eccezione importante che merita di essere esaminata dettagliatamente.

 

Cosa cambia con il DL 90/2014:
A partire dal 1° novembre 2014, il trattenimento in servizio è stato sostanzialmente abolito. Tuttavia, è stata mantenuta un’eccezione significativa: i dipendenti che al compimento del 67º anno di età non hanno maturato 20 anni di contributi possono ancora richiedere il trattenimento in servizio, a patto che riescano a raggiungere tale soglia contributiva entro il 70º anno di età. Una data cruciale in questo processo è il 31 agosto dell’anno di riferimento, che è il termine per calcolare il totale dei contributi annuali accumulati.

 

Chi può fare domanda di Trattenimento in Servizio?
La possibilità di fare domanda di trattenimento è circoscritta a specifiche condizioni:
1. Dipendenti con 67 anni di età e tra 16 e 19 anni di contributi: possono fare domanda di trattenimento in servizio, poiché è probabile che accumulino i 20 anni di contributi necessari entro il 71º anno di età, verificando il totale dei contributi al 31 agosto dell’anno di riferimento.
2. Dipendenti con 67 anni di età e meno di 16 anni di contributi: non possono fare domanda di trattenimento in servizio, poiché non raggiungeranno il minimo di 20 anni di contributi entro il 71º anno di età, con il calcolo finale al 31 agosto dell’anno di riferimento.

 

Esempi pratici:
  • 67 anni di età e 18 di contributi: il trattamento in servizio durerà 2 anni, ovvero fino al raggiungimento del minimo contributivo (20 anni).
  • 67 anni di età e 14 di contributi: la domanda di trattenimento non verrà accolta in quanto al compimento del 71º anno di età gli anni di contribuzione saranno 18, meno del minimo contributivo.
Con l’abolizione generale del trattenimento in servizio, è fondamentale che i dipendenti siano ben informati sulle proprie possibilità e agiscano tempestivamente per pianificare adeguatamente il proprio futuro pensionistico. L’eccezione al decreto offre un’opportunità limitata ma vitale per coloro che sono vicini alla soglia dei 20 anni di contributi.